3 settembre 2015
Marta è tornata tardi questa notte e questa mattina si alza tardi. La nonna Pinuccia non la sveglia, mica come mamma e papà che alle 9.00 …
Prima di andare in cucina accende il portatile e si collega a internet. “Facebook, twitter o il giornale? Per adesso giornale” pensa la ragazza. Tra il giorno 1 e il giorno 3 di 11 anni fa era nella scuola 1 di Beslan. Se oggi lo può raccontare è solo per un caso della vita. Si ricorda la felicità di mamme e papà che portavano i figli a scuola per il loro primo giorno e lei, ospite occasionale a casa di Pavlev (non ha ancora 5 anni, mancano pochi giorni al compleanno), si era fermata per la festa che ci sarebbe stata dopo la scuola. Due giorni di follia, le urla, i pianti e il corpo di Pavlev da allora la accompagnano tutti i giorni. Da qualche mese dorme meglio, il suono delle bombe è diminuito.
Si collega al suo giornale preferito. Il sito de “La Stampa” ha la foto di un bimbo in prima pagina. E’ sul bagnasciuga, sembra Pavlev. Non può essere il mio piccolo amico russo, lui ormai è solo
nella mia testa e in quella dei suoi genitori. Come può essere sdraiato davanti al mare? Guarda meglio e capisce. Mario Calabresi lo spiega bene. Le manca il respiro. Immediatamente
pensa:“Devo andare dalla nonna.”
Nonna Pinuccia è nata quasi 90 anni fa e a casa sua si mangia presto, mai più tardi delle 12.00/12.05. A quell' ora è in cucina, una pasta con il sugo rosso, mozzarella e pomodoro. Per andare in sala da pranzo Marta deve passare dal salotto e sulla credenza vede 2 fotografie.
Nella prima, è il 1929, ci sono la nonna (4 anni), i suoi fratelli Berto e Nicola (7 e 9 anni) e i suoi genitori. Indossano vestiti semplici e un po’ stropicciati, quello che hanno messo in Abruzzo, prima di partire. Dopo una traversata di molti giorni sono arrivati a Ellis Island e hanno fatto una foto. Sono sani e salvi. Un giorno la faranno vedere ai parenti che non sono riusciti a lasciare Villa S. Maria.
Nella seconda foto c’è Luciano, ha 11 anni è magrissimo e indossa un pigiama a strisce. E’ il 27 gennaio 1945 e le truppe sovietiche sono arrivate a Auschwitz. L’aria continua a mancarle, si sente soffocare.
La nonna sta per scolare l a pasta e il terzo canale trasmette il TG. Giuseppina guarda sempre il TG a pranzo, da moltissimi anni. Il televisore parla di treni e di repubblica ceca. Si vedono dei numeri sulle braccia di alcune donne e delle reti di metallo. La nonna si gira e vede Marta.
“Cosa succede nonna?” chiede la ragazza. “Ho visto Luciano alla televisione.” Risponde la ragazza di una volta. “Mangiamo troppo poco pesce, dimentichiamo troppo in fretta” e scende una lacrima.
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