Cosa ci importa della povertà

Il 15 luglio di quest'anno è stato pubblicato il rapporto ISTAT sulla povertà in Italia nel 2014 che trovate sul sito della BdT nella nostra sezione “Liberamente” all'interno della documentazione (cliccate qui) oppure su questo sito nei documenti da scaricare (vedi a lato)

Voglio proporre a voi che leggete questo sito una riflessione personale sui dati che è possibile ritrovare nel documento. Ritengo che certi dati che troverete nel documento possano interessare molto anche noi bancari del tempo, costruttori di comunità coese e sicure.

Partiamo da un dato confortante, forse.

La povertà in Italia non aumenta, ma, invece, a volte diminuisce o comunque rimane generalmente  stabile. In termini di povertà assoluta abbiamo una riduzione della povertà nelle famiglie con figli e delle famiglie con “a capo” una persona tra i 45 e i 54 anni di età. In termini di povertà relativa, invece i miglioramenti si hanno nelle famiglie dei piccoli comuni del sud e nelle famiglie in cui il capofamiglia cerca lavoro. Peggiorano leggermente, invece, i residenti nelle grandi città.

Un dato interessante, ma negativo, indica che in termini di povertà relativa le famiglie con 2 figli minori sono sempre più in difficoltà (prospetto 13), mentre quelle con anziani stanno relativamente nello stesso modo del 2013 o migliorano, nel caso della povertà assoluta, un pochino (prospetti 3 e 13). Le famiglie in cui vi sia un genitore o entrambe i genitori stranieri, invece, stanno mediamente molto peggio di quelle senza straniero alcuno, anche in relazione all'anno precedente (prospetti 6 e 17).

 

Perché questa analisi interessa le Banche del Tempo e la nostra in particolare?

 

L'interesse è particolarmente evidente se si leggono i dati riguardanti l'età, la tipologia dei nostri soci e il genere di scambi più in auge nelle nostre sezioni, per cui partiamo dal perché interessa la BdT Valmadrera.

Storicamente siamo nati come associazione che intendeva rispondere ai bisogni delle famiglie e delle persone che, ancora in età lavorativa e con figli in casa, faticano a sopravvivere alle difficoltà quotidiane, più semplicemente le famiglie dei quarantenni o quasi. I fondatori e i primi soci, infatti, immaginavano che gli scambi più frequenti sarebbero stati gli accompagnamenti e l'aiuto nei compiti. Sin dalle prime iscrizioni, però, sono iniziati ad arrivare soci/e pensionate o di età superiore a quella delle famiglie che pensavamo di coinvolgere, con bisogni diversi da quelli immaginati.

Abbiamo fatto il primo corso di computer, il primo torneo di carte e abbiamo immaginato una prima gita (non andata in porto per basso numero di iscrizioni). Nel contempo iniziavamo/continuavamo a scambiare in ripetizioni, dolci, accompagnamenti, bricolage e qualche rammendo. Nella relazione presentata nel 2012 si inizia a vedere che il maggior numero di ore è stato scambiato nel corso di informatica, pur rimanendo le altre tipologie di scambio sempre ai primissimi posti e vedendo, inoltre, un incremento importante delle ore scambiate a seguito di un aumento dei soci e di una maggior comprensione del nostro lavoro. Per i dati sugli scambi potete leggere le nostre relazioni annuali cliccando qui.

Negli anni i soci anziani sono sempre più affluiti nella nostra associazione, e le famiglie, pur continuando a iscriversi in modo importante e copioso, risultano avere un turn-over maggiore, come se non riuscissimo a intercettare in modo costante i loro bisogni. La partecipazione alle gite e alle attività di socializzazione più svariate evidenzia, assieme alle ore scambiate per attività pratiche a favore di altri, una grande attività dei nostri soci più avanti con l'età. Se leggiamo i dati ISTAT sulla povertà, ricordiamo il dato generalmente noto che l'età anagrafica è in aumento e così anche le famiglie che hanno un anziano in casa, mi sembra evidente la ricchezza della nostra associazione in termini di aggregazione e di forza solidale. Credo, quindi che il lavoro che noi dovremo provare a svolgere da adesso in avanti sia di continuo coinvolgimento delle persone con età da pensione, ma anche di creazione di attività per famiglie e soprattutto di coinvolgimento nella richiesta da parte di queste ultime. Rimane, nelle persone più giovani, una tendenza a non chiedere perché “mi scoccia pesare su qualcuno, non so esattamente cosa chiedere e faccio prima da solo/a ...”. In particolare poi dobbiamo guardare ai bisogni delle famiglie in difficoltà economica, con e senza stranieri al loro interno. L'intenzione ritengo debba essere quella di coinvolgere le famiglie per avvicinarle agli anziani della nostra associazione e portarle ad avere “un nonno/a di riferimento”, anche se non ha relazioni di parentela. L'ISTAT guarda i consumi e quindi possiamo immaginare facilmente che il sostegno registrato da parte degli anziani sia molto legato alla presenza di una pensione o comunque di soldi che possono aiutare a coprire le spese dell'intera famiglia, ma se noi aggiungiamo alla gratuità dei nostri servizi la relazione e il ben-essere che portiamo non potremo che raggiungere risultati ragguardevoli.

In termini generali, al di fuori di Valmadrera, credo poi che il tentativo delle BdT di capitalizzare la frequentemente elevata età media dei soci sia un obbligo. Dobbiamo cercare di coinvolgere le fasce di persone più in difficoltà immaginando attività in cui le nostre socie e i nostri soci possano essere utili alle famiglie, coinvolgendole in una rete virtuosa per le comunità. Servizi come il piedibus, i compiti o gli accompagnamenti potrebbero coinvolgere queste categorie di persone, soprattutto se sapremo entrare in forte collaborazione con le amministrazioni locali e le parrocchie, sulle quali normalmente questi servizi competono. Siamo, noi BdT, associazioni a forte impatto economico per le amministrazioni locali, che attraverso di noi possono riuscire a soddisfare bisogni della comunità risparmiando. Le BdT, poi, sono associazioni a grande impatto relazionale che, come dimostrano le iniziative di socializzazione come le gite culturali, le camminate e le biciclettate che molte della nostre realtà propongono con successo costante, svolgono un ruolo, ormai non più ricoperto da nessuno da molti anni, di rete e facilitatori della relazione dove queste tendono a sfaldarsi.

Una lettura interessante davvero, per noi che vogliamo costruire comunità coese e  con diffuso ben-essere.


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Documenti da scaricare

La povertà in Italia nel 2014
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La povertà in Italia nel 2013
Fonte ISTAT
La povertà in Italia - 14_lug_2014 - Tes
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Documento fondativo della Banca del Tempo di Valmadrera
Perchè abbiamo creato la BdT.
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